Sec. VII-XV
Il termine ha origine dal greco εἰκόνα (“immagine”). Si tratta di una raffigurazione sacra in genere dipinta su legno, secondo una tradizione affermatasi in Grecia intorno al v secolo. L’arte dell’icona richiedeva un’adeguata preparazione sia tecnica sia spirituale, poiché l’icona, come la parola delle Sacre Scritture, ambiva a far entrare in contatto mediante un linguaggio specifico l’uomo con il mondo divino. Nel caso dei santi, ad esempio, non rappresenta il ritratto realistico del personaggio, ma vuole offrire alla devozione i caratteri della sua santità. Ne scaturiscono la somiglianza dei tratti fisionomici di santi diversi e il ricorso a forme e simboli comuni. Come tutte le immagini sacre, le icone, in quanto oggetti di culto, furono avversate e in molti casi distrutte in epoca medievale durante l’iconoclasmo (VIII-IX secolo) – che condannava la raffigurazione della divinità e dei santi interpretandola come idolatria –, e poi nel corso dell’avanzata ottomana nei Balcani (dal xiv secolo), come pure in Occidente in epoca protestante (xvi secolo). Nel mondo bizantino-slavo l’icona conobbe un’enorme fortuna ed ebbe un grande sviluppo in area slava orientale, con una grande varietà di soggetti e con una regolamentazione ecclesiastica. Fin dal medioevo importanti artisti si dedicarono a quest’arte, tra essi Andrej Rublev (1360-1430), di cui si ricorda in particolare la famosa icona della Trinità. Scarsamente considerata quando s’impose il naturalismo figurativo e prospettico, l’icona fu riscoperta in Russia all’inizio del XX secolo influenzando direttamente gli artisti moderni. Oggi ha trovato il suo giusto riconoscimento da parte degli storici dell’arte.
Bibliografia: H. Belting, Il culto delle immagini. Storia dell’icona dall’età imperiale al tardo Medioevo, Roma 2001; per la riscoperta in Russia delle icone, cfr. E. Trubeckoj, Contemplazione nel colore. Tre studi sull’icona russa, Milano 1977; Istituto della Enciclopedia Italiana, In Christo. Uno scambio di capolavori dell’arte e della fede fra Russia e Italia, Roma 2011.