Banato

Sec. IX-XVIII

Regione storica attualmente suddivisa tra gli Stati romeno (di cui rappresenta la regione più occidentale, con capoluogo Timişoara, in romeno Banat), serbo (la regione più orientale della Vojvodina, cr.-ser. Banat) e ungherese (l’estremità meridionale della provincia di Csongrád, in ungherese Bánság), il Banato è delimitato a sud dal Danubio, a ovest dal Tibisco (in romeno Tisa, in ungherese Tisza), un affluente del Danubio, e a nord dal Mureş, affluente del Tibisco. A ovest, inoltre, le pendici meridionali dei Carpazi lo separano dalla Transilvania e dall’Oltenia romene. Storicamente, il suo nome allude a una regione governata da un bano (governante locale) (cfr. cap. 16, par. 2.1). La regione fu incorporata nel primo impero bulgaro agli inizi del ix secolo, dopo l’annientamento dell’impero avaro a opera di Carlo Magno, ma cadde preda dell’avanzata ungara agli inizi del secolo successivo. Se si eccettuano brevi periodi di (parziale) annessione al voivodato valacco, il Banato restò sotto la sovranità del regno ungherese per sei secoli, finché la regione di Timişoara non fu conquistata dagli ottomani (1552). In seguito alla campagna militare del principe Eugenio di Savoia (1716) e alla pace di Passarowitz (1718), entrò a far parte dell’impero asburgico. L’attuale suddivisione tra gli Stati romeno, serbo e ungherese scaturisce dagli accordi successivi alla prima guerra mondiale.

Bibliografia: A. Oţetea (a cura di), Storia del popolo romeno, Roma 1971; C. Alzati, Terra romena tra Oriente e Occidente. Chiese ed etnie nel tardo ’500, Milano 1981 (in particolare pp. 132 ss.); lma (1977-99, s.v. Banat, a cura di J. M. Bak); J.-P. Bled, Le Banat, Un panorama historique, in “ÉtudesGermaniques”, CCLXVII, 2012, 3, pp. 415-9.

Di: Alberti A.
Copyright dell'autore