Conquista della Siberia

Sec. XVI-XVII

La conquista della Siberia fu forse l’atto politico più rilevante e gravido di conseguenze del regno di Ivan il Terribile (1530-1584). Essa si compì in un lasso di tempo relativamente breve, fra il XVI e il XVII secolo. In Siberia, con il declino dell’Orda d’oro era sorto nel XV secolo il khanato indipendente di Siberia (Sibir) per opera di Taibuga Khan, un membro del clan di Borijin e quindi un successore di Gengis Khan. La Siberia era scarsamente popolata, ma era ricca di animali da pelliccia, zibellini soprattutto, fondamentali per il commercio con l’Occidente. L’attrattiva esercitata da questa preziosa risorsa portò a un progressivo allargamento dell’egemonia di Mosca sulla Siberia. Quando i tatari attaccarono le infrastrutture commerciali della ricca famiglia Stroganov si scatenò la reazione russa e nell’ottobre 1582 un contingente di cosacchi li sconfisse nella battaglia di Čuvaš. Questa vittoria determinò la crisi del khanato, già di per sé lacerato da conflitti interni, e in meno di un ventennio la Siberia cadde in mano russa. 

Bibliografia: L. W. Bruce, The Conquest of a Continent: Siberia and the Russians, Ithaca (NY) 2007.

A cura di L. Pubblici 


Di: Pubblici L.
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