Gregorio Sinaita

Sec. XIII-XIV

Monaco bizantino che impresse nuovo impulso alla vita monastica e alla letteratura ascetica, Gregorio Sinaita (1255 ca.-1346) peregrinò tra il Mediterraneo orientale e la penisola balcanica, prima alla ricerca di un maestro che lo introducesse alla vita contemplativa – e che trovò nel monaco Arsenio a Creta –, poi nell’intento di stabilirsi in un luogo sicuro per dedicarsi alla preghiera insieme ai suoi discepoli. A Paroria, zona di confine tra Bisanzio e l’impero bulgaro, fondò un monastero e, grazie alla protezione dello zar bulgaro, incoraggiò il rinnovamento monastico dell’esicasmo. Sono poche le opere che ci sono giunte e per lo più riguardano il percorso del monaco esicasta nelle sue diverse tappe (la liberazione della mente dai pensieri malvagi, la memoria di Dio, la contemplazione della luce divina). Tra i suoi discepoli ricordiamo Eutimio, patriarca di Tărnovo, e Kiprian Camblak, metropolita di Kiev; alcune fonti lasciano pensare che anche Gregorio Palamas si fosse formato alla sua scuola. 

Bibliografia: A. Rigo, Gregorio il Sinaita, in C.-G. Conticello, V. Conticello (a cura di), La théologie byzantine et sa tradition (xiiie-xixe siècle), Turnhout 2002, ii, pp. 35-122; A. Rigo, Il monaco, la chiesa e la liturgia. I capitoli sulle gerarchie di Gregorio il Sinaita, Firenze 2005; Ch. Hannick, L’esicasmo bulgaro e serbo del Trecento e la sua diffusione nel mondo ortodosso, in L. Vaccaro (a cura di), Storia religiosa di Serbia e Bulgaria, Milano 2008, pp. 181-200.


Di: Ferro M.C.
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