Jan Amos Komenský

Sec. XVI-XVII

Nato in Moravia in una famiglia che apparteneva all’Unione dei Fratelli boemi (cfr. cap. 22, par. 7), Jan Amos Komenský (1592-1670) compì studi in ambito filosofico e teologico, fu ordinato pastore e cominciò a insegnare in patria, iniziando a occuparsi dei metodi di insegnamento, di folclore e storia ceca. Dopo la battaglia della Montagna Bianca (1620), quando iniziò la persecuzione dei Fratelli boemi da parte delle autorità asburgiche, si rifugiò in Polonia, a Leszno, continuando la sua attività pedagogica e scrivendo opere importanti come la Janua linguarum reserata (1631) che lo rese famoso. Fu chiamato a occuparsi del sistema scolastico in diversi paesi protestanti (Inghilterra, Svezia, Ungheria), mentre la pace di Westfalia (1648) gli precludeva definitivamente il ritorno in patria. Continuando a occuparsi di problemi pedagogici maturò l’idea di costruire un’enciclopedia organica del sapere umano che conciliasse in chiave cristiana le diverse confessioni. Dopo la distruzione di Leszno (1656), in cui perse la sua biblioteca e i suoi scritti, fra cui il prezioso Thesaurus linguae bohemicae che andava raccogliendo da tanti anni, si rifugiò ad Amsterdam dove poté continuare i suoi studi, pubblicare le sue opere e comporre testi religiosi. Le sue profonde tendenze mistiche e millenariste lo facevano aspirare alla pace e all’armonia, che credeva si potessero realizzare attraverso l’educazione a un sapere universale (pansofia), in grado di dare un ordine al “labirinto” del mondo. Questa educazione doveva rispecchiare le leggi della psicologia umana e della natura e realizzarsi in una scuola che fosse una vera humanitatis officina. Il suo pensiero pedagogico ha avuto un influsso duraturo in Europa e ha messo le basi alle moderne scienze pedagogiche. 

Bibliografia: M. Fattori (a cura di), Opere di Comenio, Torino 1974; J. A. Komenský, Il labirinto del mondo e il paradiso del cuore, Praga 2007.


Di: Garzaniti M.
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