Monastero Decani, La Chiesa del Cristo Pantocratore e dell'Ascensione di Cristo

Sec. XIV-XV

Il monastero Decani (1327-1335), è situato nella valle del fiume Bistrica circondata dalle montagne di Prokletije in Kosovo. Il suo fondatore fu il re serbo Stefan Uroš III Decanski (1321-1331), e secondo la scritta nella lunetta del portale, la costruzione della chiesa fu diretta da un frate francescano, Vito da Cattaro. Nel medioevo il monastero fu importante centro di attività intellettuali ed artistiche. La chiesa è dedicata al Cristo Pantocratore ed è il mausoleo del suo fondatore. Questa è l’ultima e più grande chiesa appartenente alla Scuola di Raška che si sia conservata. Sebbene il monastero abbia subito notevoli distruzioni durante la dominazione ottomana, la sua chiesa rimase quasi indenne insieme ai suoi affreschi.

A giudicare dal suo esterno - un corpo romanico allungato con il paramento? murario in corsi orizzontali alternati di blocchi di marmo rosso-violaceo e giallo e coperto da tetti a spioventi ? si ha l’impressione che si tratti di una chiesa a tre navate, dove la sezione centrale, sormontata da una cupola, è più larga e più alta. La sua organizzazione interna in effetti, è parzialmente basilicale, ed è in forza di questa caratteristica che risulta unica tra le chiese di questa Scuola. La sezione occidentale (il nartece), e quella orientale (il santuario) sono scandite da tre navate, mentre la parte centrale ne conta cinque. Tutte le navate sono ritmate da campate: il nartece ne presenta nove, il corpo centrale cinque più la cupola e il santuario tre. A queste si aggiungano quattro campate sui rispettivi muri laterali nord e sud che risultano in aggetto rispetto al corpo longitudinale della pianta. Tutte le campate dell’edificio sono coperte con le volte a crociera ad ogiva con costoloni; fanno eccezione i due ambienti absidati ad est coperti invece a botte. Un disegno così ben articolato, benché con una non immediatamente percepibile simmetria, potrei dire che ha “spinto” la cupola sulla campata centrale antistante al santuario. La cupola resta così fra i quattro sostegni liberi che si alzano a sostenere tutta l’elevazione dell’edificio. 

La sua plastica scultorea, più ricca delle altre chiese della Scuola, concentrata sui fregi ad archetti, sui quattro portali e sulle finestre (trifore, bifore e monofore) mostra una chiara fattura occidentale. Il disegno dei portali e della trifora absidale, come il loro programma decorativo, furono ideati secondo il modello della chiesa della Madre di Dio a Studenica. La sua pittura, mantenutasi in ottime condizioni, è databile all’epoca dello zar Dušan (1331-1355), il figlio del fondatore. È probabile che una parte dell’affresco sia dovuta a pictores graeci di origine dalmata.

"Architettura della Scuola serba di Raška", Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, 2009.


Di: Filipović A.
Copyright dell'autore