Presenza slava in Italia meridionale

Sec. VII-XV

La presenza degli slavi nella penisola italiana, sebbene in modo frammentario, è attestata fin dal VII secolo, quando alcune tribù avrebbero varcato l’Adriatico approdando nell’Esarcato e nella Pentapoli. In epoca longobarda erano presenti in area friulana e sulla costa adriatica. Tra il X e XI secolo l’apporto etnico slavo si incrementò in Italia meridionale nei temi di Calabria e di Longobardia, dove nel 926 lo župan Michele Vušević diede avvio a una nuova emigrazione nel Gargano. Nella Sicilia araba il viaggiatore Ibn Hāwqal (X secolo) parla di un quartiere slavo a Palermo, ma ci sono testimonianze che riguardano altri insediamenti in Sicilia e Calabria. Si distinguono tre periodi: al più antico (VII-fine XII secolo), cui risalgono i primi insediamenti slavi, segue un periodo di migrazioni favorite da Angioini e Aragonesi (fine XIII-prima metà del XV secolo), mentre il terzo è legato all’invasione turca dei Balcani (metà XV-inizio XVI secolo). Ancora oggi in alcune regioni la loro presenza più antica è attestata dall’onomastica e dalla toponomastica. Le minoranze in Molise nei comuni di Acquaviva Collecroce, San Felice e Montemitro ne costituiscono la testimonianza diretta. 

Bibliografia: M. Capaldo, Slavi balcanici in Italia meridionale tra il VII e il XVI secolo. Sintesi storiografica e prospettive di ricerca, in A. M. Raffo (a cura di), Studi slavistici in onore di Carlo Verdiani, Pisa 1979, pp. 55-63; M. Rešetar, Le colonie serbo-croate nell’Italia meridionale, a cura di V. Treu, M. Gardenghi, Campobasso 1997 (ed. or. Die serbokroatischen Kolonien Süditaliens, Wien 1911); M. Loffredo, Presenze slave in Italia meridionale (sec. VI-XI), in “Schola Salernitana. Annali”, xx, 2015, pp. 11-46.


Di: Cilento A.
Copyright dell'autore