Russkaja pravda

Sec. IX

Il più antico documento giuridico slavo (che si affiancò ai compendi della legislazione bizantina,come lo Zakon sudnyj ljudem, “Legge per giudicare il popolo”), tradotto in Bulgaria alla fine del IX secolo, la Russkaja pravda (letteralmente “legge russa” o “verità russa”), ci è pervenuto in codici del XIII-XVIII secolo. Il suo nucleo più antico, che costituisce la redazione breve, fu composto ai tempi di Jaroslav il Saggio (983/986-1054) e dei suoi figli, e fu progressivamente ampliato sotto i sovrani successivi, per regolamentare le complesse relazioni del sistema sociale slavo orientale. In particolare, la Russkaja pravda testimonia la crescente limitazione delle libertà dei contadini e dei servi, ma anche la tendenza a ridurre il ricorso alla vendetta di sangue, riservandone l’uso legittimo ai parenti più prossimi della vittima (in assenza dei quali si prevede il pagamento di una multa). Un’attenzione particolare è data anche al diritto di successione. 

Bibliografia: A. A. Zimin (a cura di), Pravda Russkaja, Moskva 1999; V. M. Minale, L’influenza delle fonti normative bizantine sul sistema giuridico della Rus’: appunti per un’impostazione storico-giuridica della questione, in “Atti della Accademia Pontaniana”, lvi, 2007, pp. 341-79; A. P. Toločko, Kratkaja redakcija Pravdy Ruskoj: proischoždenie teksta, Kyjiv 2009.

A cura di A. Alberti 


Di: Alberti A.
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