Vecchi credenti

Cтароверы Sec. XVII

Le tensioni riformiste nella Chiesa russa erano particolarmente vive intorno alla metà del XVII secolo e animavano con particolare vivacità un gruppo di personalità religiose chiamate bogoljubcy (“amanti di Dio”). Ne facevano parte sia Nikon, che divenne patriarca di Mosca (1652), sia l’arciprete Avvakum, che divenne suo strenuo oppositore. Imbevuto di idee bizantine, Nikon era deciso a opporsi alla crisi del potere ecclesiastico e alle tendenze secolarizzatrici che andavano manifestandosi nella società russa. Tentò in primo luogo di istituzionalizzare nella “Nuova Costantinopoli” la teoria dei due poteri, dell’imperatore e del patriarca, e con l’appoggio dello zar si accinse a realizzare una serie di riforme liturgiche con l’intenzione di uniformare la Chiesa russa alla prassi bizantina. Fra queste assunse un valore simbolico il segno di croce fatto con tre dita, invece che con due, come si era affermato in Russia. Avvakum e i suoi compagni organizzarono in nome della difesa della tradizione una dura opposizione che il carcere e l’esilio non piegarono. Intanto la rivolta si estendeva e guadagnava sempre più favore fra la popolazione, che vedeva toccato il patrimonio della propria fede: gli oppositori presero, dunque, a chiamarsi starovery (“vecchi credenti”) e difesero con forza le prescrizioni liturgiche tradizionali, identificandole con la vera fede ortodossa. Vi furono ribellioni anche fra i monaci, in particolare rimase famosa quella del monastero di Solovki sulle omonime isole del mar Bianco, che resistette a un lungo assedio prima di capitolare nel 1676. Anche dopo la deposizione di Nikon continuò la persecuzione dei vecchi credenti, fino alla condanna a morte al rogo di Avvakum. Nonostante la morte dei suoi capi lo scisma continuò a diffondersi in opposizione non solo alle riforme di Nikon, ma a ogni influsso che provenisse dall’Occidente, a cominciare dalla pittura naturalista che andava prendendo il sopravvento sulla tradizionale arte iconografica. Si creò, così, una frattura insanabile che allontanò numerose comunità dalla Chiesa ufficiale. 

Bibliografia: P. Pera (a cura di), Vita dell’Arciprete Avvakum scritta da lui stesso, Milano 1986; M. Garzaniti, Il cristianesimo in Russia da Vladimir a Pietro il Grande, Roma 1988, pp. 147-52; P. Pera, I vecchi credenti e l’Anticristo, Torino 1992.


Di: Garzaniti M.
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