Ragusa

Sec. VII-XV

Fondata nella prima metà del vii secolo (614 ca.) dagli abitanti della vicina Epidauro (Cavtat, o Ragusavecchia), che vi trovarono riparo dalle incursioni avaro-slave, Ragusa (Dubrovnik, nome derivato da dùbrava, “bosco di querce”) diventò una delle città più importanti del tema bizantino di Dalmazia. Nel corso dei secoli, la fortunata collocazione geografica della città e il carattere ibrido – dalmatico-romanzo e slavo – della sua popolazione ne fecero uno dei principali centri commerciali dell’Adriatico. Se si eccettua la dominazione veneziana tra il 1205 e il 1358, la “quinta repubblica marinara”, chiamata Repubblica di San Biagio (cr.-ser. Blaž o Vlaho) dal nome del suo protettore, riuscì a mantenere la sua autonomia, anche se a partire dal 1458 dovette pagare un gravoso tributo al sultano. Sotto la guida di un senato, dominato dalle più importanti famiglie di mercanti, la città costruì un’ampia rete di traffici, sviluppando saldi legami con la penisola italiana e in particolare con Firenze. Funestata da un terribile terremoto (1667), da cui a stento si riprese, come Venezia, Ragusa conservò la propria indipendenza fino alla conquista napoleonica (1808). 

Bibliografia: S. Bertelli, Trittico. Lucca, Ragusa, Boston. Tre città mercantili tra Cinque e Seicento, Roma 2004; R. Harris, Storia e vita di Ragusa, Treviso 2008; P. Pinelli (a cura di), Firenze e Dubrovnik all’epoca di Marino Darsa (1508-1567), Atti della Giornata di studi (Firenze, 31 gennaio 2009), Firenze 2010.

A cura di A. Alberti 

Di: Alberti A.
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