Sec. XV-XVIII
Formatisi in Boemia in epoca hussita (seconda metà del XV secolo), i Fratelli boemi assunsero posizioni più radicali rispetto agli utraquisti. All’epoca della riforma protestante si avvicinarono prima alle posizioni di Lutero e più tardi al calvinismo, influenzando profondamente la vita religiosa e intellettuale in Boemia, nonostante le persecuzioni subite (1547-48) e le restrizioni imposte dai sovrani asburgici che cercavano di riunire gli utraquisti ai cattolici. Insieme con la Chiesa luterana sottoscrissero la Confessio bohemica (1575). All’inizio del XVII secolo lo scontro con i cattolici assunse una dimensione radicale finché si giunse alla famosa “defenestrazione” di Praga (1618) che aprì la Guerra dei trent’anni. Dopo la battaglia della Montagna Bianca (1620), i Fratelli boemi furono espulsi e trovarono rifugio, come era già avvenuto in passato, in Polonia, soprattutto a Leszno, ed ebbero per ultimo vescovo Jan Amos Komenský (1592-1670) (cfr. riquadro 184, p. 342). La comunità rinacque nel XVIII secolo nell’Unità dei Fratelli moravi.
Bibliografia: J. Bidlo, Jednota bratrská v prvnim vyhnanství, 4 voll., Praha 1900-32; D. S. Larangé, La Parole de Dieu en Bohême et Moravie: La tradition de la prédication dans l’Unité des Frères de Jan Hus à Jan Amos Comenius, Paris 2008.