Nato a San Pietroburgo e formatosi come linguista partecipando ancora giovanissimo al Circolo Linguistico di Mosca (1915), Roman Jakobson (1896-1982) lasciò il paese (1920) per trasferirsi a Praga e completare i suoi studi. Fu fra i fondatori del Circolo linguistico di Praga, che sviluppò il metodo strutturalista influenzando profondamente lo sviluppo della linguistica, della semiotica e dell'antropologia. Dopo aver insegnato a Praga, a seguito dell'occupazione nazista, fu costretto per le sue origini ebraiche a lasciare la Cecoslovacchia. Si stabilì infine negli Stati Uniti (1941), dove continuò un'intensa attività di insegnamento – in particolare all'università di Harvard – e di ricerca, diventando una delle personalità intellettuali più eminenti della cultura statunitense. La sua straodinaria produzione scientifica spazia dai problemi teorici del linguaggio, alla poesia e al folclore, soprattutto di area slava e russa.
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