Premesse di storia letteraria slava

Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2022

Jakobson R.

Premesse di storia letteraria slava

Il Saggiatore Milano 1975

Collana: La Cultura - Biblioteca di linguistica


Questo libro presenta una raccolta di studi jakobsoniani sulla letteratura slava, del tutto originale anche rispetto ai volumi in corso di stampa da Mouton. Alla raccolta Jakobson pensava da tempo: destinata agli slavisti (in particolare «il nucleo della letteratura slava comparata»), nella convinzione che per intendere «tante sorprendenti particolarità del mondo slavo sia necessario partire da una comprensione delle peculiarità del suo medioevo», è una dimostrazione dell’esistenza effettiva di questo mondo slavo, cioè della sua unità linguistica, e dell’originalità ispirata e anticipatrice, quando non ineguagliata, dell’epoca in questione. Anche in questo secondo caso il perno è costituito dalla lingua: la liturgia in volgare è propugnata nel IX secolo in Moravia da Cirillo e Metodio.
Potrà sorprendere che un libro del genere – con, ad esempio, tutto un saggio estesamente dedicato allo slavismo dei vari periodi e nelle varie nazioni  («Gli studi slavi comparativi »), da un lato, e dall’altro un saggio relativamente non meno esteso, dedicato, a partire da «Luccio alla polacca» a un confronto di stili culinari (il polacco appunto e il ceco) – compaia in una collana di linguistica. Tanto più che anche i saggi letterari non utilizzano il sapere linguistico jakobsoniano al fine di esplicitare la sua concezione del messaggio poetico e della sua struttura verbale. Eppure le ragioni di una collocazione del genere sarebbero persino troppe per essere esposte in una presentazione editoriale. Qui la concezione jakobsoniana è implicita, attentissima e rigorosa, ad assommare instancabilmente esempi e conferme: si tratti, fra le tante, delle concordanze di paronomasia di allitterazione, o di schemi metrici in particolare forme poetiche delle diverse lingue slave, oppure delle rispondenze foniche e semantiche che legano insieme, inequivocabilmente genuini, i versi del «Cantare della gesta di Igor’». Non solo siamo nel campo della linguistica, ma ci viene affermato e dimostrato che l’attività linguistica e anche questo: produzione di artifici fonici e costruzione di un testo, non meno che intesa fra parlanti di diversi dialetti, o impulso all’unificazione di questi e sua esplicitazione.