Milesheva Monastery, Church of the Ascension

Manastir Mileševa, Crkva Vaznesenja Hristovog Sec. XII-XVI

Il monastero di Mileševa, nei pressi di Prijepolje, fu fondato da Vladislav (c.1234-1243), figlio di Stefan Primo-Coronato (1197-c.1228), ancora principe, intorno al 1219. La chiesa, dedicata all’Ascensione di Cristo, fu costruita come mausoleo della famiglia del committente. Essa fu anche il luogo della sepoltura di Sava, il primo arcivescovo serbo dopo l’improvvisa morte a Trnovo in Bulgaria. Nel 1377 fu qui incoronato Tvrtko I (1377-1391), come re della Serbia e della Bosnia. La chiesa nel corso del tempo subì alcune trasformazioni: la prima poco dopo la costruzione con l’aggiunta dell’atrio e poi, nel 1863-1868, secondo un decreto del principe Miloš Obrenovic (1815-1839, 1858-1860), quando con i lavori di restauro fu notevolmente cambiato il suo esterno.

La chiesa mantiene la stessa organizzazione spaziale presente nelle altre chiese di questa scuola. La sua particolarità sta nell’aggiunta (forse posteriore) della prothesis e del diakonikon, absidati e di forma non regolare, posti ai lati del santuario (della stessa larghezza della navata). Nella pianta si ha l’impressione che essi seguano l’andamento dei cori posti anch’essi ai lati nord e sud dell’aula centrale. Tutta la pianta della chiesa, comunque, non è completamente rettangolare: la larghezza della navata si restringe verso ovest (da 8.10 m a 5.53 m). Il suo corpo all’esterno è romanico, con due spioventi il cui andamento longitudinale è interrotto da due cupole, più piccole, con i tamburi alti foggiati in modo particolare con fregi ad archetti a tutto sesto, e nel registro inferiore ad archetti inflessi. I due tambour carré sono più snelli e più stretti del corpo della navata principale. Anche le due cappelle laterali sono coperte con cupole le cui altezze arrivano alla base degli spioventi del tetto principale. Le sue murature furono eseguite con paramento? di conci di tufo a vista (30-50 cm per 12-18 cm), mentre all’interno la pietra è più dura e non sagomata. All’esterno l’edificio fu dall’inizio coperto con uno strato di malta, oggi dipinto in bianco. La chiesa fu famosa per i suoi dipinti, considerati tra i più belli della Scuola di Raška, oggi in gran parte distrutti.

"Architettura medievale della Scuola serba di Raška", Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, 2009.

By: Filipović A.
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