Old church slavonic grammars

Sec. VII-XV

Numerosi sono gli studi in cui filologi e storici della lingua offrono una descrizione della grammatica paleoslava. Ne ricordiamo solo alcuni a partire dal XX secolo. Fra le grammatiche tradizionali merita una particolare menzione per il suo approccio diacronico il volume di N. van Wijk (1931), comparso in lingua tedesca e poi tradotto in russo (1957). Una grammatica descrittiva ricca di esempi è quella di A. Vaillant (1964). H. Lunt (1974) ha elaborato una grammatica di impostazione strutturalista. Fra le ricostruzioni più recenti segnaliamo la Gramatika na starobălgarskija ezik. Fonetika. Morfologija. Sintaksis (Sofija 1991), curata dall’Accademia bulgara delle Scienze, e il volume di A. K. Polivanova, Staroslavjanskij jazyk. Grammatika. Slovari, Moskva 2013. In ambito italiano ricordiamo N. Radovich, Slavo ecclesiastico antico. Grammatica e bibliografia (Napoli 1965) e Marcialis (2007), che presenta la genesi e le trasformazioni del paleoslavo e ne fornisce una dettagliata descrizione fonetica, morfologica e sintattica. 


By: Romoli F.
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