Poland

Polonia Polen Sec. VII-XV

La voce Polonia (DEM), Polen (LMA) appartengono a due fra i maggiori studiosi della storia polacca, J. Kloczowski e A. Gieysztor, che secondo le loro diverse competenze offrono una lettura sufficientemente omogenea del medioevo polacco. Il primo sottolinea l’importanza del fattore religioso, mettendo in rilievo il battesimo di Mieszko (966), la consacrazione del Regno di Polonia alla sede di Pietro, l’instaurazione di un arcivescovado (999), la diffusione degli ordini religiosi, dai benedettini agli ordini mendicanti, come l’elemento fondamentale che ha legato la storia polacca al mondo occidentale. Il secondo si sofferma maggiormente sull’aspetto politico ed economico (cui è dedicata una particolare sezione), in cui si segue con attenzione l’avvicendarsi dei regnanti della dinastia dei Piasti e delle capitali (Gniezno, Cracovia), quindi l’unione con il principato lituano e la nascita della nuova dinastia degli Jagelloni, in funzione antirussa e antiprussiana. Si considera attentamente sia il processo di indebolimento della corona polacca a favore della nobiltà, sia la penetrazione, soprattutto nelle città, dell’immigrazione tedesca ed ebraica, che portava con sé il “diritto teutonico”. Ciò che lega profondamente entrambe le trattazioni è l’insistenza sull’integrità del territorio polacco, che comprende alcune regioni (Grande Polonia, Piccola Polonia, Slesia, Masovia, Pomerania), in qualche caso oggetto in epoca moderna e contemporanea di cruente contese (Slesia, Pomerania, in particolare Danzica) e l’espansione in area slavo-orientale, cioè nell’area della Rus’, odierna Ucraina e Bielorussia, soprattutto grazie all’unione dinastica con il granducato di Lituania. Per il resto è tutto un alternarsi di decadenze e splendori a seconda delle conquiste o delle perdite territoriali. Alla voce generale si aggiungono le voci dedicate alle diverse dinastie e ai singoli regnanti. Dei Piasti (DEM, ancora Kloczowski), Piasten (LMA), si seguono i diversi rami, soffermandosi sui regnanti principali. Solo un accenno viene fatto all’affermarsi del seniorato (nella voce italiana si parla genericamente di divisione e disgregazione) e all’inserimento del principato slesiano nel Sacro Romano impero all’interno del regno boemo, ma sempre ribadendo il suo legame culturale con la Polonia.

Voci brevissime e di raccordo sono dedicate in LMA alle regioni della Grande Polonia (Großpolen) e Piccola Polonia (Kleinpolen), in cui si trovano rispettivamente le due capitali storiche della Polonia: Gniezno e Cracovia. La prima (Gniezno, Gnesen), sede dei primi sovrani polacchi e dell’arcivescovo, con una famosa cattedrale che conservava le reliquie di sant’Adalberto, entrò in decadenza dopo la distruzione a opera dei cavalieri teutonici (1331). Si trovano diversi errori di traduzione in italiano (“Alta Polonia”!), mentre appare molto dettagliata la voce tedesca. La seconda (Cracovia, Krakau), già principale sede dei sovrani dall’XI sec., solo dal 1320 vide l’incoronazione dei sovrani nella  sua cattedrale, dedicata a san Stanislao (v. infra).  Pur rilevando il carattere divulgativo della voce in italiano, si osserva in entrambe lo scarso rilievo dato all’influsso ceco e alla presenza dell’elemento germanico. Nella voce tedesca inspiegabilmente non si fa cenno alla fondazione dell’Università (1364). La grandezza di questa capitale si deve soprattutto alla dinastia degli Jagelloni (Iagelloni, sic!), cui LMA dedica solo una breve trattazione con i rimandi ai singoli sovrani sotto il lemma del suo fondatore Jagiello. Più ampia e dettagliata la voce italiana che rilegge il ruolo dei suoi discendenti, i quali occuparono i troni delle più importanti monarchie in Europa centro-orientale, aprendo la strada alla formazione dell’impero asburgico, e svolsero un ruolo importante, anche se non sempre fortunato, sia nelle crociate antiturche, sia in opposizione all’espansione moscovita. Più succinta la voce tedesca, che sottolinea l’importanza della dinastia jagellonica nella creazione dell’idea della “Grande Polonia”, sopravvissuta fino al XX sec. Diversi sono i sovrani della dinastia, cui sono dedicate delle voci specifiche, in primo luogo si deve menzionare Jagiello o Ladislao Jagellone, nome che assunse con il battesimo (1386). Di padre lituano e di madre russa, alla guida del granducato lituano, divenne re di Polonia grazie al matrimonio con la regina Edvige d’Angiò unendo i destini del granducato e del regno polacco. Le voci delle due enciclopedoe, dedicate a questo sovrano, ne sottolineano il ruolo negli equilibri dell’Europa centro-orientale sia in chiave antiteutonica, ricordando la battaglia di Grünwald (1410, nella storiografia tedesca prende il nome di Tannenberg!), sia nella dominazione della Rutenia, in senso antirusso, ma anche in opposizione alla Boemia hussita. Importante il suo ruolo per la cristianizzazione della Lituania.

 Bibliografia

G. Labuda, Gnesen, in LMA, vol. IV, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 1522-1524.

A. Gieysztor, Gniezno, in DEM, vol. II, Roma 1998, pp. 863-864.

G. Labuda, Großpolen, in LMA, vol. IV, Stuttgart-Weimar 1999, p. 1732.

J. Kloczowski, Iagelloni, in DEM, vol. II, Roma 1998, pp. 920-921.

J. Ochmanski, Jagiello, Jagiellonen, in LMA, vol. V, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 274-276.

G. Labuda, Kleinpolen, in LMA, vol. V, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 1204-1205.

J. Strzelczyk, Krakau, in LMA, vol. V, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 1467-1470.

L. Wojciechowski, Ladislao Iagellone, in DEM, vol. II, Roma 1998, p. 1002.

Z. Pilat, Mieszko I, in DEM, vol. II, Roma 1998, pp. 1191-1192.

Chr. Lübke, Mieszko I., in LMA, vol. VI, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 616-617.

J. Kloczowski, Piast, in DEM, vol. III, Roma 1999, pp. 1462-1463.

J. Strzelczyk, Piasten, in LMA, vol. VI, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 2125-2126.

A. Gieysztor, Polen, in LMA, vol. VII, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 52-58.

J. Kloczowski, Polonia, in DEM, vol. III, Roma 1999, pp. 1506-1508.

S. Gawlas, Wladyslaw II. Jagiello, in LMA, vol. IX, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 286-287.

 

A cura di D. Pierozzi

By: Garzaniti M.
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