Union of Brest

Sec. VII-XV

A Brest, nel 1590, il metropolita ortodosso e quattro vescovi, pur conservando le loro tradizioni, chiesero di unirsi alla Chiesa di Roma e si appellarono al cancelliere polacco Jan Zamojski. Il 23 dicembre 1595 veniva accettata a Roma l’Unione di Brest. Il principe di Ostroh (Ostrog) e le confraternite ortodosse prima si opposero strenuamente al progetto di unione, e poi promossero un sinodo che sconfessasse l’Unione. Il re di Polonia, Sigismondo iii Vasa, riconobbe l’Unione come unica esistente, e il braccio secolare intervenne per farla rispettare. Nonostante ciò l’Unione non ottenne grandi successi, ma provocò una violenta campagna pubblicistica dall’una e dall’altra parte. Qualche anno dopo si ricostituì una gerarchia ortodossa (1619) che dovette attendere anni per vedersi riconoscere dalla Confederazione polacco-lituana (1632). Dall’Unione di Brest si sviluppò la Chiesa greco-cattolica ucraina che, pur conservando tradizioni e riti orientali, subì profondamente l’influsso del cattolicesimo polacco. Nel XIX secolo essa ha giocato un ruolo importante nella formazione del movimento nazionale ucraino. L’Unione di Brest servì in seguito a modello per sancire l’unione con Roma di altre comunità di tradizione orientale. 

Bibliografia: O. Halecki, From Florence to Brest (1439-1596), Rome 1958; B. N. Florja (a cura di), Bretskaja unija 1596 g. i obščestvenno-političeskaja bor’ba na Ukraine i v Belorussii v konce XVI-pervoj polovine XVII v., Moskva 1999; B. Gudziak, Crisis and Reform: The Kyivan Metropolitanate, the Patriarchate of Constantinople and the Genesis of the Union of Brest, Cambridge (ma) 2001.


By: Garzaniti M.
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