Timur and the Eastern Europe

Sec. XIV-XV

Tamerlano (Tīmūr Lang, 1336-1405) è forse l’ultimo dei grandi condottieri mongoli del periodo medievale, anche se le sue radici comuni con i Chinggiskhanidi sono ancora molto dubbie. Nativo dell’odierno Uzbekistan, Tamerlano visse un’ascesa travolgente, inanellando successi militari l’uno dopo l’altro, che lo portarono presto a conquistare gran parte della Persia iranica, del khanato dell’Orda d’oro e della penisola anatolica. Proprio questa avanzata verso ovest preoccupò molto le potenze occidentali che avevano interessi commerciali nel Mediterraneo orientale. Le ambasciate occidentali a Tamerlano si succedettero per più di vent’anni: Genova, Venezia, l’impero bizantino, il re di Francia e quello di Castiglia, tutti si mossero per ottenere un’alleanza in funzione antiturca. Tamerlano accettò e sconfisse i turchi ottomani presso Ankara (1402), ma l’alleanza non ebbe alcun seguito e l’esperienza di Tamerlano fu di fatto breve. La sua azione ebbe profonde conseguenze nell’Europa orientale, dove l’Orda d’oro del khan Tokhtamis fu letteralmente devastata dagli eserciti timuridi che ne decretarono sostanzialmente la fine. 

Bibliografia: J.-P. Roux, Tamerlano, Milano 2000; R. Grousset, L’Empire des steppes. Attila, Gengis-Khan, Tamerlan, Paris 2001.



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